DERIVA
Zattera abbandonata alla deriva
l’anima mia, senza più rotta vera,
sàrtie, vele, timone.
Lievi correnti infide
lambiscono, carezzano
il legno mio vagante senza meta.
L’anima, zattera senza più stella
polare, nereggia sola sul mare
che invita, che trascina nel suo grembo.
Immemore del varo,
ignara dell’approdo,
vaga la zattera. Scivola lenta
sopra l’immensa distesa vibrante
nell’ombra, che nasconde
un vortice letale.
Giorgina Busca Gernetti