Esuli
Esuli,
respiriamo all’alba l’alito del sogno
questo sogno vivo
come sangue sorgivo
sgorgante da vaghe visioni
vivido come silenzio
sibilante tra le valli del vuoto
Esuli noi,
da insondabili esili
vaghiamo su sospirate nebbie
in solitarie veglie inconsapevoli
vere, forse, sopra il vero
vive polene in vortici desti
palpitanti su sussurrate polveri di bruma
Esuli noi, sì esuli!
simili a sfocati viandanti
esponiamo ansimanti miserie e sospiri
e nuovi Cristi in flagello
sferzati da sordidi sogni
riponiamo chimere in ansiti estremi
Oh noi,
Esiliati dalla vita
che consegniamo arresi al calar della coltre
illusori destini
che cediamo inerti alle spire del sonno
delitti incolpevoli
che sgonfiamo i corpi insufflati da demoni
con spilli minori
O forse,
finalmente vivi
respiriamo l’alba dell’alba dei giorni
fluttuanti come profughi erranti
su navi corsare
abbandonati ignari al veleggiar dei flutti
su canoe inconsapevoli
perse e disperse in vaghi ingombri di tenebre
squarciate a strappi
da lampi di luce
Sì,
finalmente vivi!
perché volti riflessi nella sostanza del nulla
perché paghi e incoscienti di inconsapevole vivere
perché assolti e sedati da pensieri sognanti
perché sazi e sopiti in essenza incorporea
Noi!
divenuti alla fine sostanza del cosmo
soffio di sogno
fiato di vita