Nel mattatoio delle ambizioni,
macino le lettere del mio nome,
nella polpetta di frattaglie
impasto la materia che io sono,
sciolgo nella discarica la pelle
e così, nuda e informe,
ti intravedo e mi creo.
Soffio la vita
nel desiderio che ti plasma,
perché sia tu l’acqua
che lava da me pece e sterco.
Soffio la vita
nel desiderio che mi partorisce,
perché sia tu mio artefice,
le mie scorticate carezze
possano edificarti,
i miei occhi contemplarti.
Nella discarica mi confondo in te.