Daniele Musiari-Viaggio
È doveroso lanciarsi alla scoperta di nuove città.
Ci attendono razze generose. I pigmei meticolosi.
I grassocci e imberbi indiani della selva, asessuati e
bianchi come i serpenti delle paludi. Gli abitanti delle
piane più alte del mondo, stupiti
dinanzi al fremito della neve.
I deboli abitanti delle distese ghiacciate.
Le guide delle greggi. Coloro che vivono in mezzo al mare
da tanti secoli e che nessuno conosce perché viaggiano
sempre in direzione ostinata e contraria alla nostra.
Da loro dipende
l’ultima goccia di splendore.
Restano ancora da scoprire luoghi importanti della Terra:
i grandi condotti da cui respira l’oceano, le spiagge
dove muoiono i fiumi che non vanno da nessuna parte,
i boschi dove nasce il legno di cui è fatta la gola dei grilli,
il posto dove vanno a morire le farfalle scure dalle grandi
ali lanute con il colore acre dell’erba secca del peccato.
Bisogna cercare e inventare di nuovo. Resta ancora il
tempo. Ben poco, è vero, ma è doveroso approfittarne.
Alvaro Mutis, in Prime poesie