Venature gialle
nelle pupille malinconiche di Lucinda,
capelli ispidi
e pelle nera di velluto,
labbra carnose,
una dentatura perfetta
e bianca come la coltre
della cima innevata.
Lucinda parla una lingua
che io non conosco,
i suoi begl’ occhi di cristallo
riflettono nei miei.
I tratti fisionomici
del suo volto raccontano
della sua terra lontana e straniera,
dei canti di ribellione,
delle tradizioni e dei riti di iniziazione.
Malinconica pensa
a quel tramonto rosseggiante
di sau Nicolau e al verde monte,
al falò sulle argentee spiagge,
tre quarti del suo cuoreè
in quel forziere
ed è rimasto a palpitare
… e ha voglia
di indossare quelle vesti.
In italia si è integrata,
e come erba rampicante
si è ancorata,
presta sevigio
alla vecchia signora
di chincaglie ingioieellata,
proprio ieri il soggiorno l0 ha ottenuto
è badante a tempo pieno.
Quegl’ occhi dal colore cangiante
esprimono dolore
la sua storia è cupa.
Lucinda ama la sua terra
e vorrebbe sentire ancora l’ odore,
la sua radice è li che giace,
in quel suolo
e il cuor suo non ha pace.
Lucinda mi immergo nel mare dei tuoi occhi
e ne respiro la salsedine
Anita Napolitano Roma