Quel silenzio, il vento tra le prominenti fronde
laddove osa il nido della gazza
e marzo che scuote le gracili frasche
mentre il caldo indugia tra gemme pigre
che ancora attendono prima di schiudersi.
Così la crisalide dell’anima, dentro,
nel viscerale nulla gonfio di cagliati umori,
timoroso di rimanere embrione
malgrado l’alitare dello spirito
le ali costano il sacrificio dell’attimo:
e più in alto cosa?