Sferzate dal vento
le tue tele.
Geometria perfetta
e perversa
di un innato
istinto di sopravvivenza.
Equilibrista per natura
dall’elegante manto screziato.
Solitudine di chi ospita
soltanto per saziarsi.
La senti vibrare, la paura
della preda,
che interrompe il tuo digiuno.
Morte è festa.
Saziati ora,
con la foga che sai.
Nel tuo ventre brulica
la nuova vita.
Natura
è già stata maestra.
E quando Atropo
taglierà anche il tuo sottile filo,
Cloto e Lachesi
già mediteranno
il nuovo disegno.
Forse da preda.