E’ come se la notte scegliesse me,
con un sorriso
e l’intensità forte delle stelle,
come se volesse riavvicinarmi
al linguaggio impercettibile del buio.
E’ una scossa che divora
l’eccitata luce sopra l’onda.
E’ l’estate che si apre
alle ballate sulla spiaggia,
alla poesia del mare.
E’ l’ebbrezza che muove i sensi,
come il ruggito strano
della mia rabbia
che s’innalza lungo il muro.
Non ritrovo la dolcezza
c’è solo una ferita che arde
come insonnia
quando frantuma armonie di sogni.
E’ l’ora
mi aggancio guardando il cielo
all’incespicare che influenza le illusioni.
Le finestre della stanza
sono come un mistero stretto nella mente.
Sussurro …
A volte mi abbandono senza silenzio
Nemmeno il vento ritrova il mio spirito.