Alfred Weissenegger
FIORITURE
L’insazietà del tempo
neanche piantare un quadro
so fare altre cose
agganciare le illusive disparità
nel cerchio che si chiude
le attese le esperienze accese
quale direzione prende
questo silenzio inappellabile
e tu oggi ieri forse mai
insegui lo squarcio
lungo la fragilità d’ombra
che l’amore nasconde nel suo interno.
Il senso dell’equivoco
ci inonda senza forma
perché la luce filtra
tra il vetro e il vuoto
si stampa dove la parola
si arresta e non giunge
e il muro cede
poiché non so piantare un quadro
poiché la croce non ha spazio
per altri chiodi e tace.
Qualcuno alle mie spalle
o forse il suo plagio
si chiede quello che avrebbe fatto
ma anche ciò che è stato
non cambia incunaboli o l’adagio.
Il passato non ha occasioni
né oboli da offrire
è soltanto un calicanto
nel giardino di gennaio.
Giulio Maffii