Trovare la città nel sonno, specchio
di una parte di me, nel movimento
su una scala che non sai se scendere
o salire. Le curve conosciute, i viali,
le stazioni viste crescere con gli orologi
sempre meno grandi. Colline di ospedali
e passi negli anfibi, riconoscenza a un tuo
vecchio regalo. E in fondo, sempre, la casa
piena di silenzio, come una madre in buona
fede sa che altro, di più, non è possibile.