L’acquamarina specchia mille luci
sul tuo collo di fragile bottiglia;
ove raccogli l’acqua, la conchiglia
ubriaca di vento, il sale, e riluci
in te stessa come la corda tesa
dall’ancora arroccata sottochiglia:
vortice, schiuma ed alga sulle ciglia
accoccolate dalla luna accesa.
Sei volo di gabbiani e roccia dura,
sei sangue che ribolle di tempesta,
sei tramonto di sabbia che s’imbruna.
Ora che di domani porti pura
essenza, sulle scogliere dell’estasi
stampi il mio sogno di sentirmi luna.