a S.M.
Cancello,
legno dischiuso su un abbandono
cumuli di copertoni, ruote, fradici
cartoni gonfi di polvere, piastrelle.
Un rettangolo nascosto di deserto: cespugli secchi
gramigna gialla, cenere.
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Guardare a margine del nulla
la linea d’ombra, lo stupore d’agosto.
Entrare piano come un rettile, furtivo,
il dubbio di uno squallore calcolato
di un tesoro silenzioso tramandato
all’afa, a un mondo parallelo, vivo
oltre il vapore di nafta, di benzina
nell’aria, a macchia d’olio,
vergine.