Vanya Buchel
LA BAMBINA CHE SALVAVA I LIBRI
Prologo. Una catena montuosa di macerie. Nel quale la narratrice introduce: se stessa – i colori – e la ladra di libri. Prima i colori. Poi gli esseri umani. È così che di solito vedo le cose. O almeno ci provo.
Un semplice fatto: prima o poi morirai.
In tutta sincerità, mi sforzo di prendere la faccenda allegramente, anche se, a dispetto delle mie proteste, la maggior parte delle persone trova difficile credermi. Per favore, fidati di me. Posso davvero essere allegra. Posso essere amabile. Affettuosa. Affabile. E queste sono solo le parole che cominciano per A. Non chiedermi però di essere bella: essere bella non è da me.
Markus Zusak