Valeria Querini
A COLPI DI SILENZIO
Sferzi la mia perversità con una frusta
una rozza correggia di carne essiccata
sino a che le rosse ferite mi invogliano
a piangere.
Ma non mi uccidi a colpi di silenzio.
Ai morsi della mia fame
neghi il pane e il suo lievito per la vita
al punto che io sia disseccato come una
foglia d’autunno.
Ma non mi uccidi a colpi di silenzio.
Lusinghi le mie orecchie con promesse
infiorate da una lingua esperta
perché forse io canti come vuoi tu.
Ma non mi uccidi a colpi di silenzio.
Oh! I nostri occhi non guardano
coloro che colpiamo con il silenzio
perché noi siamo sposi del tempo
che si affretta e galoppa
giorno e notte.
Mentre il nostro silenzio langue in prigione.
Sipho Sepamla