A volte, in autunno, mi desta il rumore di un treno.
Svegliandomi, interrompo quel viaggio.
Viaggiatori che dimenticano l’estate
scendono al freddo chiarore notturno.
Nell’attesa snervante si scambiano
concitati pareri. Li sento come foglie
scosse dal vento. Lentamente si placano,
lentamente prendono commiato dall’albero nero.