Ora mi sembra di capire i giorni
le cose come le sedie intorno
i lampadari spenti e le finestre,
le nuvole che scorrono, mai nostre
veramente e insieme i segni numerosi
che si lasciano nei luoghi di riposo.
Sempre tra i veli e l’orizzonte
le ombre piegate dei vecchi, le fronti
bianche e qualche fiore da cogliere.
Sulla battigia una giovane si spoglia:
entra immodesta nella divinità.
I cani giocano coi bimbi. Forse l’Aldilà
somiglia a questo tempo perso,
a questo mare fermo. A questo scherzo.