Lungo la chioma del tuo vedere lontano
apparve come progenie delle ore il tuo silenzio
che gemendo liquami di fuoco riportavano
al mio destino quest’anima inquieta.
E lungo i domani dimenticati
partivano i gesti di perse opinioni mancate
e differente da mille passaggi il tuono
illuminò la strada dei primi talismani d’aria.
La luna riconobbe le stagioni
dormire sotto le braccia degli anni
e presero dal vento una scia come di un
acerbo insignificante patrimonio d’amore.
Arcana gestita da turbini di mercurio
fu questa mista agonia.