E’ una mattina di vento
basso su verbaschi ovati
quel vento che immagino
svelare pozzi celesti
del vivere lì
lo sento nell’autunno svogliato
a un soffio dal briciolo di pace
tra gli ulivi prima dell’estrema
esplosione di gelo
vaga sulla città
contesa
la bella
la mistica
dei platani
verso l’altipiano selvatico
si leva a potenza
di rondini
nel riflesso delle cupole
e inaugura parole di ritorno
nella nostra aria profonda