E’ strana la forma di te che non mi vedi,
un riuscito campo di passate illusioni
come adornate da cantici di nebbia
il vento delle parole geme sui freddi crepuscoli del cuore.
E un suono ombroso in me rimbomba
come senza cuore il dilemma stordisce
e impallidisce il senso delle cose perdute.
Io fui ombra di me stesso, fui seme dei miei affanni,
e mi chiesi all’ora più tarda della sera
perchè vivo in questa prigione di catene massicce.
E perdo le paure e l’amore non ritrovo,
sento di perdermi nella radura a meditare.