Dall’introduzione di Guido Oldani
Si può, naturalmente, non avere alcuna poetica e scrivere legittimamente, in tal modo, alla bellemeglio. E’ quello che succede di questi tempi, parafrasando erroneamente , dal nuoto, l’espressione “stile libero” e che in realtà coincide con una specie di meltingpot, in cui tutti sono simili a tutti, in una sorta di campana a martello che invochi un “si salvi chi può”. Questo mentre i popoli si autodeportano, accumulandosi nelle megalopoli, per essere addomesticati dai prodotti, nell’epoca del “Realismo Terminale.” Angelo Sagnelli ha l’antenna per cogliere l’aria che tira e ben comprende che non si può scoprire l’America nella nebbia e senza la bussola.
Scrutando
C’è un punto nello spazio che asseconda
lo sguardo a penetrare l’infinito;
l’estremo non si svela a chi non scruta
l’immagine remota a comparire.
Ogn’edera ramifica alle mura
fino a trovare ciò che non trattiene;
poi si contorce e cade andando al suolo,
dove annaspando cerca un’altra altura.
Ed io che in alto guardo a notte fonda
il punto misterioso dell’arrivo,
per non cadere a terra abbraccio il cielo,
scrutando fino all’ultimo respiro.
Il tuo sorriso…
E’ audace il tuo sorriso quando incanta
lo sguardo mio fuggente che ripiega;
al tuo bagliore che mi scruta dentro
non c’è difesa che mi dia respiro.
Così furtivamente mi sorprendo
a trattener le mani con le dita,
mentre lo sguardo versa le parole
nel fondo di un bicchiere senza uscita.
I pensieri si nutrono di noi
I pensieri si nutrono di noi,
noi dei sogni che portano lontano.
Ci consumiamo al tempo che ci resta
e poi un grumo nella zolla che ricopre.
Ma i colori dei sogni e della vita
com’anche ciò che un bimbo spesso addita
ritorneranno all’energia più pura:
rifugio di bellezza e di speranza.
Si evolve il riso, il pianto e il nostro sguardo,
si evolve il corpo, il senso ed il linguaggio,
si evolve anche l’infinito cielo
nel grande vuoto che raccoglie in alto.