Un vecchio chino
sopra un pozzo
con la casseruola tra le mani
E se fosse inquinato?
E se si fosse prosciugato,
di colpo, questa notte?
E se la corda si spezzasse?
L’antico pozzo canta:
Bevimi,
nell’incavo delle mani
mescolandomi ai tuoi calli
invisibili,
bevimi,
come un contadino
a gambe divaricate
sui campi assolati
sorridendo allo sciame di api
che ti ronza in testa,
bevimi
E se anche non esistesse la sete
e il mondo si riducesse a quattro miserie,
rimarrebbe comunque l’essere
con le sue necessità
e la necessità di essere
Cogito, ergo sum
L’alveare cartesiano
che chiede il nettare dei fiori
per trasformarlo in miele
Jarmila Očkayová