(…) Sì, perché la memoria ha questo di difficile,
che trapassa dall’impudenza al pudore,
dalla delazione impulsiva all’omertà più ritrosa;
e che, nell’atto stesso d’imprimerci in mente
l’impronta di un’ora trascorsa, già comincia a truccarla,
a diluirla, a cancellarla (…).
Gesualdo Bufalino