dal blog cartesensibili
colleen-corradi-brannigan-diomira e pentesilea
Indico questa interessante opera editoriale che raccoglie la coniugazione tra vecchissime cartoline, ormai fuori commercio, e testi di Pietro Berra e Francesco Osti. In forma di libro artistico, i fogli sono costituiti proprio dalle stesse cartoline che ospitano le scritture, ciascuna delle quali può essere singolarmente estratta e spedita.
La prima parte è abitata dal paesaggio di Brunate tra fine ottocento e primi del novecento, affiancate ai testi di Pietro Berra. La seconda parte, invece, si apre con cartoline di varie città italiane, con prospettive urbanistiche dei primi anni sessanta. Complessivamente, si ha un vero e proprio affascinante itinerario di documentazione turistica del territorio.
Pietro Berra segue una scrittura poetica aderente, ritrattistica. Scelgo:
La passeggiata di Hermann Hesse
Sceso alla stazione di Como
San Giovanni, il futuro Nobel
voltò inorridito le spalle
al progresso a Brunate e al lago
imprigionati dai recinti delle ville
proferì i ciottoli della città romana
le chiese di pietra
i colori tenuti dei verdurai.
Il minimalismo antico
del cardo e del decumano.
Francesco Osti tesse una visionarietà astratta che si dettaglia in oggetti, affacci, vie dell’occhio e della mano.
Morbegno
Dove batte il sole pallido del pomeriggio ingrassato fino a sera, sui fienili dove balugina il dente d’oro, sul ridondare finale e stanco di San Martino che ristagna nell’aria come la malalingua, ci troviamo qui, disegnati col gesso sulla gettata di bitume nerissimo. Ho sentito gli echi degli spari arrivare dal Tiro a segno, mentre al Bersaglio hanno lasciato cadreghe di gomma intrecciata e le scodelle vuotate dalle arachidi. Caro mio, ci lega quest’ombra piombata e il cono di luce losca, l’odore ovunque di campo umido: ci legano le parole che usiamo dure, che gli altri segano col filo di diamante.
Il titolo richiama in controcanto la meraviglia di un’opera di Italo Calvino.
anna maria farabbi
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