… la mia poesia è naturalmente confluita nel Realismo lirico e che in essa Aldo Capasso trovava ancor più conferma della validità della sua concezione. Il Realismo lirico mi pareva, allora, aderente al mio modo di sentire la vita e la poesia, diffidente delle estetiche a priori dei filosofi, vicina ai canoni del Sublime, innamorata com’ero di Saffo e dei lirici greci. Del resto Aldo Capasso dichiarava il Realismo lirico una non estetica, considerando negativo ogni aprioritismo, contrapponendosi energicamente (si veda Arte e Sentimento, Editoriale Kursaal, 1953, Firenze) al crocianesimo e alla poetica ermetica. Uno dei principali obbiettivi del movimento era la liquidazione dell’ermetismo e dei suoi giochi intellettuali.
dall’intervista a Giorgio Barberi Squarotti, in Quinta Generazione
Trimestrale di Poesia Nuova Serie Aprile/Giugno 1992
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A piedi nudi
Ti corteggiavo, irriverente
e dolce,
a piedi nudi ti volevo, uomo
e più mi piacque pesarti
col corpo, fatta orizzonte,
non gemerti sotto.
Da secoli il tuo peso
che mi soffoca,
sono fatta leggera dai rimorsi.
Ti voglio sotto
e mi pare più logico,
perché pesa di meno
il mio corpo.
Ruoli
Chiusa nel mio silenzio,
non chiamo, non rispondo,
non han radici fisse
nel profondo le mie parole,
inventario del giorno.
Non mi convince bene
nessun ruolo: figlio, fratello,
sposo, amico, padre,
uomo.
Genere neutro
Il suo problema: non le piace
il maschio e la femmina
è priva di interesse,
esiste un sesso che è detto
dell’angelo, amare tutto,
non amare niente.