I sottili dispiaceri
1.
solo se a valanga precipitano per notti
e giorni da calenda a mesata
fanno un dolore
ma quando restano aghi di pino un po’ rinsecchiti
nel sottobosco più spesso attutiti
nella sabbia a metà schiarita da chioccioline di riporto
o anche imbastiti di larve e colonie di formiche insipienti
e per sempre alla causa obbedienti
cerchi ad occhi chiusi l’odore salmastro di antiche bordate
tra battigia e onda di rimessa
gli zufoli della notte e l’aria cantante lasciata
dietro la porta socchiusa dell’andito
dalla figlia di tuo figlio a lievitare come un sospiro
l’aura.
2.
(in quella pinarella al riparo raccolgono detriti e piani
d’antichi passi colori smarriti in una terra che tutto confonde
e si riprende qualche sogno interrotto
una casa perduta o la traversata del deserto di rose
e dune a spostare confini là
a ridosso della tana del sole quando luna
sorniona è rapida al cambio)
i sottili dispiaceri sono piccoli vuoti a perdere
tra una lattina che cola aspartame e una gomma da masticare
-cinque anni da oggi prima di sgranare nell’aria –
È nata a Felonica (Mn) nel 1948, dopo una lunga permanenza a Bologna, vive a Mantova , dove promuove attività legate alla poesia, alla lettura e alla scrittura. Ha lavorato per la Forum – Quinta generazione, casa editrice di poesia dalla fine degli anni Sessanta al 1994.
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