Lo spirito d’oro oppure la speranza nella poesia di Aleksandar Ristovi’
leggi l'articolo in pdf
leggi l'articolo in pdf
di Luísa Marinho Antunes «La poesia è un battesimo attonito, sì una parola sorpresa per ogni cosa: nobiltà, un supremo etc. delle voci –» La poesia, la cui conclusione funge da epigrafe a questo testo, comincia come se il poeta, sorpreso nel bel mezzo di una conversazione, concordasse con una voce alla quale noi non possiamo avere accesso – «La [...]
di Amedeo Anelli È stato più volte affermato nel corso del Novecento da posizioni diverse - specialmente fenomenologiche e neofenomenologiche- che l'arte: «non discorre il senso, lo mostra soltanto»1. Ciò al di là di ogni letterizzazione e di ogni funzione illustrativa. Si avversa, in questo modo, ogni identificazione linguistica, ogni tentazione di riduzione a lingua dell'arte, ogni tentativo [...]
Maria Lainà è una delle voci più significative, «più coscienziose ed equilibrate», come ricorda il poeta D. Xouliarakis1, della letteratura greca contemporanea. Fa parte, sottolinea il critico Alcesti Souloyannis2, degli scrittori contemporanei «che hanno, nel tempo, formulato una lingua personale, ben organizzata, e che, quindi, hanno posto il loro marchio sul plurisignificativo quadro formato dalla nostra letteratura del dopoguerra». Infatti, [...]
l giacomcazorzese non può essere considerato, come di primo acchito e sbrigativamente si potrebbe essere indotti a considerarlo, stadio di un sottosistema dialettale di cui peraltro poco sappiamo, il noventese. Non nasce dal suo tronco, non ne è una variante in termini di registro, cadenza, accento, lessico, fonetica, ortografia, punteggiatura, grammatica, sintassi. Non serve all’individuazione di una realtà territoriale [...]
di Luigi Commissari per LietoColle Guido Oldani ha pubblicato "La betoniera" “Endecasillabo” (p. 53 di Stilnostro) è leggibile come un abbozzato manifesto1. Suona all'incirca così: non bisogna infoltire i versi di parole, magari per arrotondare un endecasillabo; bisogna stringere in brevità la folla dei sogni, sia pure col rischio di ricevere l'accusa di oscuri. Altrimenti non smetteremmo di inaridire il [...]
Carlo Michelstaedter pensava che alla Persuasione si arrivasse percorrendo il labirinto della Rettorica: deposta ogni falsa dialettica, l'uomo dovrebbe fare perno su una ragione implacabile nella tensione verso l'autenticità della vita e delle cose. Poiché la Rettorica è continuamente in agguato - onnivora e metamorfica - all'individuo spetta comunque il compito di resistere a quanto tenta di ricacciarlo nell'informità ottusa [...]