Non è la nostalgia come desiderio del ritorno o della capacità dello sguardo di volgersi nel tempo e riguardare, anche se poesia è guardare, riguardare, lungamente e – da lontano, che muove il senso della poesia di Andrea Simeone.
Nelle poesie di questa raccolta c’è un raro equilibrio fra canto e disincanto, fra illusione e amarezza, fra tempo passato e tempo futuro, fra Napoli e Milano, un equilibrio tracciato in una geografia dell’anima dove lo spazio segna il tempo e il gioco.
Era un giorno senza vento
Tele di ragno senza ragni fesso chi legge non c'è nesso apparente
questa è la terra dove giochi solo questa è la festa senza parole e nomi io vendo la pioggia prima che cada e che diventi mare io vendo il pianto d'un pianto che piansi io vendo un cavallo con un'ala sola io compro il castello e il temporale
non c'è nesso apparente era un giorno senza vento a Sud dell'inverno