Clelia Conterno Guglielminetti: una donna guida della riflessione culturale esperantista
di Gianfranca Gastaldi (adattamento del contributo apparso in L’Esperanto, n° 4 – 2016 ottobre-dicembre) L’esperanto è noto al pubblico soprattutto come interessante esperimento con cui si intendeva proporre una lingua internazionale in un periodo (la [...]
Giancarlo Buzzi – Se di Dio e con Dio s’abbia a parlare in dialetto
l giacomcazorzese non può essere considerato, come di primo acchito e sbrigativamente si potrebbe essere indotti a considerarlo, stadio di un sottosistema dialettale di cui peraltro poco sappiamo, il noventese. Non nasce dal suo [...]
Poeti dimenticati – Corrado Alvaro
Nacque a San Luca (Reggio Calabria) nel 1895 e morì a Roma nel 1956. Molto noto per i suoi romanzi, la sua attività poetica è praticamente sconosciuta. L'unico libro di versi che pubblicò è incentrato [...]
“La bestia viziata” di Federica Gullotta
fonte: https://ramodoroblog.wordpress.com/ articolo di Mary B. Tolusso Federica Gullotta ha venticinque anni. È persona di letture classiche, è evidente dal suo canto, versi dal climax agreste, in originale equilibrio tra la soavità bucolica e la [...]
Aspettando Brodskij – Le prime pagine
Nel suo discorso alla consegna del Nobel, Iosif Brodskij dichiarava che il poeta è sempre solo un mezzo per l'esistenza della lingua e non il contrario. Trasformando questa regola nel modus operandi della sua vita e della sua creatività, con audace e appassionata voce intellettuale palesava una visione morale ed estetica virile, criticando lucidamente l'umanità e le imprese umane. La lingua nel suo ruolo di memoria collettiva detta al poeta il suo posto nella cultura, nella società e nella storia. La sua vita epica, intensa e voluminosa, a volte addirittura ingombrante, dalla prigionia in Unione Sovietica all’inevitabile volo “consigliato” dal KGB verso un nuovo inizio negli Stati Uniti, costituisce un terreno biografico fonte d'ispirazione creativa. Nonostante la tragicità degli eventi, Brodskij fermamente “rifiuta di drammatizzarli”, va oltre nella sua visione profonda sognando di scrivere una “sua Divina commedia”. Si tratta di una consapevole strategia per una deliberata scelta di destino, e non solo di uno stile di vita. Ha raggiunto la fama internazionale, ma rimane fieramente ancorato in una continua riflessione e auto-disapprovazione, nel buio della solitudine eterna, nel tempo grigio “riflesso dall’acqua”, col suo agghiacciante umorismo.
La traduzione di due poetesse estoni – Voci dal baltico
Mailis Põld è una giovane signora che viene dall’Estonia, ma da parecchi anni perugina a tutti gli effetti. Pianista, scrittrice, traduttrice, ha tradotto e traduce nella sua lingua madre alcuni dei nostri scrittori contemporanei, tra i quali - pare molto amato in Estonia - Umberto Eco. Insomma, dà un contributo rilevante a uno scambio culturale per molti versi nuovo e ricco di prospettiva. Ora però il suo contributo è piuttosto rivolto a noi, per nostra fortuna, avendo promosso la conoscenza in Italia di due poetesse estoni contemporanee molto interessanti, che ora - grazie a lei - appartengono alle nostre letture con una sorta di familiarità direi perfino affettuosa. Grazie a lei, naturalmente, in primo luogo, che le ha tradotte con grande maestria e sensibilità; ma anche grazie a un piccolo, coraggioso editore di poesia (LietoColle) ben deciso a sfidare le ragioni del mercato con una scelta certo non facile. Per LietoColle sono infatti usciti di Mari Vallisoo Parlano e volano, una raccolta di poesie scelte (2012), e poi nel Quadernario 2015, a cura di Maurizio Cucchi, nuovi testi ancora inediti nella nostra lingua (con un saggio molto importante di Mailis Põld). E, sempre per LietoColle, è appena uscito, nel luglio di quest’anno, Fidati dei tuoi occhi (titolo bellissimo), con poesie scelte di Kersti Merilaas.