Il Pianto del Cielo
di Sabra è rogo che sfama
dolore:emblema d’un ramo
d’amore – ferita fiorita –
Un solco che riga
di striscio deserti di filo
spinato. Ti vidi a quel parto
violento con occhi strillanti.
Tu, quel sasso. Da sempre
piantato sul corso d’un fiume
da sponde rivali dipinto
fra schianti perpetui: correnti.
Ma dove il riscontro?
In quale ricordo?
Dove l’ingorgo, lo scontro
l’evento di questa tua croce?
Come fanciullo
è il volto di questo Universo
così la memoria
caduta d’un fiocco sul tempo.
Il pianto del Cielo
di Sabra è rogo che sfama
dolore:emblema d’un ramo
d’amore – ferita fiorita –
Poi si levò a sciami
mistero:fumo di gazze.
Da quelle sognate carezze
vidi pene farsi ricamo.
“Guarda!
A poco a poco. Tocca!
Proprio qui. Adagiati
sul tuo sentimento!”
Qual verità:
Tanto è più fitto
quanto è più lento
e paziente il tessere
del dolore!
Quale menzogna
morire nell’umana logica:
dio di essere e negare
l’Essere in quella di Dio!
Il Pianto del Cielo
di Sabra è rogo che sfama
dolore:emblema d’un ramo
d’amore – ferita fiorita –