Fu viola quella notte
come fiori di bouganville
sulle mie tempie
e dietro casa
Incessanti sospetti
di silenzi
mi esplosero lividi
in bocca e nelle crepe
dei sospiri
Come grappoli appassiti
furibonde raffiche
mi schiantarono fin dalle radici
(Ombre barriere fughe)
Il vento frusciava
indifferente
nell’ansimare
d’un presentimento
Perchè dovrei confessarti
il vortice del cuore
nel magma incandescente
senza posa
Perchè mai
in agonia mi parve
sulla battigia
il rumore del mare
quando azzurro era il sogno
e tu come puoi conoscere
la misura
dell’amore che non ha misura?
Ricordo
tra un mucchio di pietra
e l’infinito
sperso quel viola
che ancora mi assale
Ora capisco
Il colore della notte