Mescolo silenzio sui pontili invernali.
L’acqua gorgoglia, tonfa ai passi,
l’ancoraggio stride, il legno scocca.
Distesa sfioro gocce di felicità,
una favilla dal fuoco sprizza via
su per la cappa insieme al fumo,
monachina che dalla vampa sale
verso la volta dove il giorno tace.
L’acqua, il legno, la mia carne, l’aria
sciolgo legami, lacci, convenzioni
libero in sciami lucciole confuse
spirali fitte in cui tutto cozza
e dove stordita io
lenta m’affogo
a bocca aperta
perché s’insinui l’illusione
di divorare luce nel collasso.
Poi il buio torna
umido, spento, immobile
ed io rimastico la vita mia
indaffarata nel galleggiar dei passi.