Mi dicevi che l’arte è ciò che dura
solo per alcune civiltà antiche
e mi indicavi negli etruschi il modo
di sentire che appartiene anche a noi,
gente che vive il piacere e non dura,
perché lo sente di dover finire,
ma mentre parlavi con gli occhi accesi
la voce piana di chi non convince
per forza, ancor più vera fra i reperti,
davanti le urne a rilievi floreali,
quell’istante io lo volevo fermare.