L’umido straziante dell’amore
Sono un vecchio
seduto a un bar
su un lungomare
e non aspetto più nessuno.
Sono invecchiati con me
i miei pensieri ma almeno
oggi so che domani
è solo un sinonimo di ieri.
Di questo poco di saggezza
sono contento.
A volte
in certi caldi pomeriggi
più volte sussurrandola
mi ci addormento.
Ma tu, adolescente bruna
che passi e poi ripassi
con inconsapevole mestiere,
odorosa del mare che ti ha
eppure non ti può avere,
davanti a un corpo
che si va facendo ombra,
cancella, ti scongiuro,
questo canto di sirena del futuro.
Porta il tuo madido costume
– dove le ore salate del mare
in grembo si mescolano col tuo
afrodisiaco umore – lontano da qui,
ma assai lontano; dove domani farà
ancora giorno e divino potrà
un altro cuore reggere, col suo odore,
spietato l’umido straziante dell’amore.