Quale improvviso
mi porta l’antico invito,
richiuso nel disordine
che non ha regole,
fragile nudità nell’essere
la miniera della creazione,
sempre aperta all’abisso
finché dura lo scorrere vano
di ogni parola?
Quale improvviso
mi porta l’antico invito,
richiuso nel disordine
che non ha regole,
fragile nudità nell’essere
la miniera della creazione,
sempre aperta all’abisso
finché dura lo scorrere vano
di ogni parola?