FURIOSA LUNA SULLE ZOLLE
La faccenda d’innamorarsi,
l’affanno, che mi riprendeva
attraversando all’imbrunire
i boschi fatui del piacere –
– io canticchiavo Dichterliebe
ad una bella morte allora
ch’era rimpianto della vita
al sole di malinconia.
Il tumulto d’acqua sorgiva
alla foce dava silenzio,
era crepuscolo perenne
a dissetare quell’oblio.
Umida luna, no, tramonto
d’arida terra la memoria,
anima no, che in greve notte
aveva levità lucente.