Giuseppe Zanon-La città grigia, 2010
Quella notte la città era grigia.
L’ho visto attraverso il finestrino
dell’auto, il tempo ci permette di elaborare
i sogni al rallentatore
un uomo e una donna e
la strada, nonostante
il loro autocontrollo odiano e amano
con grande intensità: lui
le ha preso il braccio
e perché dovrei discutere
ciò che è evidente: tutto
è capitato certamente
e senza ritmo e lui
ha svitato la mano di lei
dalla sua estremità e dal contesto. Certo
che il procedimento è stato doloroso, però in silenzio.
Poi è scomparso per la strada
con la mano di lei nella sua
i sogni non hanno risposte
senza mano supplicando lei è caduta
sul marciapiedi supplicando
tenendo il suo polso senza sangue verso di me
ma adesso sono sogni e niente
sanguina, io
metto in moto l’auto e scompaio
per la strada.
Agneta Enckell