Così ti amerò in ogni sacello
affetto dalla tua mancanza
in ogni recesso nascosto
di questa perduta esistenza.
Assai lieve è il peccato
quando il recondito senso
l’asperge di umore bagnato.
L’attesa voluttuosa e molle
irrora le carni di sangue,
sento la vita farsi folle.
Ora dammi la bella morte
agognata preda fugace
e tornano gli anni impudichi
le corse, le immagini ardite.
Solleva le vesti, sciogli i capelli
danza con me al centro del cerchio
siamo oltre il giudizio, più belli.
Sovescio di passioni rubate
le ceneri spente orme di fuga
lontano da tristi dita puntate.
Mi accingo a predare una idea
la sola con grazia a lungo serbata.
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