Qualcuno le ha dato un figlio difficile
arrivato un giorno senza annuncio angelico
Forse sperava nella sua perseveranza
nella puntigliosa pressione delle decisioni
da tempo divenute doveri ostinati
Di certo si trattava di carceri
Lei aveva confidenza di queste strutture
ne compenetrava spazi tra le sbarre
sapeva calcolare il ritmo del libero respiro
tra intervalli di ordini ferrei
Nella sua prigione preferiva pensare di decidere tempi e strumenti
una lotta di volontà intelligenti che mi rende attiva dice a tutti
Solo non può guardare la sua amata creatura
si sorprende nel venir meno al suo indefinito sguardo
Al bisogno di un suo sorriso le cede il ginocchio
le sue mani innestano una ostinata conoscenza di metriche profondità intestinali
Se un poeta era disposto alle furia delle corde di corde strette alle anche
per arrivare ad una sola parola
una vita malata valeva sicuramente di più
ne recava la certezza impressa nella sua quotidianità guerriera
Certe notti non riesce a dire niente
Ora capisci perché suo figlio non parla più. Dorme
Incrocia le dita e quasi prega