Come una pietra pomice
sbalzata da un labirinto
di pensieri incolti mi sballotta
periodica la voglia
di mancare per sempre
a questo golfo meridiano
( risacca delle voci )
monotonia del vuoto
che compiace le timide
letture della luce, di chi
prudentemente viene fuori
ed in punta di piedi
dalle griglie d’ombra
in ferro battuto
e geometrie minute
d’una strategia del fare