Spargevi a ciuffi
come una lavanda ridente
dalla piega delle labbra
parole sopra i miei ragionamenti,
rattrappiti comò monumentali,
che solenni penombrano le voci.
Ma un suono dopo l’altro
la fragranza graziosamente
sta increspando i giorni
di mogano invecchiato e gommalacca
Di queste increspature tu dicevi
– me lo ricordo –
guarda gli impazienti
germogli dell’amore