Lento è il dondolio
soffusi i ricordi
s’inseguono risucchiati dal vortice del tempo
che non vuole obliare.
Aliti impregnati d’immagini sfocate,
ruvidi sospiri,
calore di corpi scivolati come ostie
ricamati con fili neri d’ali migratorie.
Allineate griglie per risalire scie d’albe lillate
scollinare tra i campi elisi.
Processioni tra cunicoli stretti
passaggi di mani grandi, piccole
nidificano e scaldano quell’emozione
che immobile dondola imparentata
con epifanie conciliatrici d’illusioni.
Vorrei vederti come tu mi vuoi
per renderti felice.
L’uragano rompe il silenzio
il dondolio s’interrompe
i nudi pensieri si rivestono.
Immagino oltre le griglie della memoria
la luna che gioca a nascondino…
Aspetto di passeggiare.