Vitaly Sokol
PERSISTENZA DELL’ACQUA
Dalla sua architettura commossa
si alza l’abisso
tracciando innumerabili solitudini.
È un furore. Sentitela.
La sua placidità è solo un artificio
della fugacità.
L’acqua impera e lega
con il suo cristallino fervore.
Abitazione totale. Certezza prossima
che inonda il cuore e la parola.
Non c’è scappatoia dal suo stupore,
né sogno in cui non irrompa. Nessuno
può evitare il suo freddo incommutabile.
Sola, impulsa,
con gesto irriflessivo
la vita verso il caso
e la scioglie.
E’ una soglia di diafani intenti
dove tutto ritorna
alla prima levità:
le braci baciate, le aurore
lanciate a morire sulla sua ombra,
le pulsazioni aggredite, sangue a sangue,
fino a mutarle nell’oscurità.
E l’uomo,
povero luogo che si brucia
nelle sue lente fiamme corporali,
nonostante la luce che disabita,
trasparente come il tempo
cede ormai la sua brama e la presenza,
nel flusso e riflusso ingovernabili
della totalità dell’acqua insonne,
come un dio che cambia
il suo regno per la morta trasparenza.
Laureano Alban