Penso ad Adamo, dopo che i suoi occhi
di fango in carne gli alitò l’Eterno,
e a Bartimeo, che Cristo da un inferno
di tenebre svelò, ed ai rintocchi
del loro cuore in estasi alla vista
di un’iride sospesa ad arco in cielo,
di una goccia di pioggia su uno stelo,
una farfalla in danza su un’arista
di grano, e stelle a mille, e mille grilli
chiamati dalla notte a consolare
il sole che si svena nel tramonto…
E prego anch’io che il Cielo disigilli
la cecità dall’anima e gustare
la loro gioia di scoprire il mondo.