Molly
Fingi e descrivi strade interne
come argini, straripanti volontà
di battere coi fianchi case addormentate
di perdere i capelli tra le rose vere
di sprofondare gambe nel giardino esotico.
Questi gli improvvisi scopi sulla soglia dell’estate
la tela condivisa da svogliati principi
il letto senza peso ricavato dalla rigogliosa terra.
Se i re tornano gonfi nelle vele idropiche
come una prosa artificiale recitiamo
il resto e a ogni sera ci lasciamo andare
vinti, per lei che ancora del suo miele
avvolge e replica capitoli d’inesistente amore.