Sussurrai …
e quel vocio
insistente,
tra le mura sporche
di una fabbrica …
Quando il lavoro uccide
il sapore dell’idea
e i cuori spaccati
tra lo sconforto
e la voglia di non reagire.
E ci si accorge
che i matti conosciuti,
frenano la loro luce,
come nei campi di concentramento,
quel rischioso e spaventoso
malessere,
attanagliava l’anima
senza via d’uscita.
Eppure nelle primavere
continuano a nascere i fiori
per noi schiacciati ,
verso un sentiero perfido
riciclando i sogni
con un’ indomabile barriera.
Come una vertigine
in questa folle corsa
spinta all’eterno,
ci fu un pianto nella notte.