è un luogo perso la tiepida estate del ’60
c’era l’odore buono dell’acqua
dopo il temporale
il fiato smisurato che avevamo dentro
nelle corse a catena
il gioco a chi piscia e sputa più lontano
il pane inzuccherato
nella casa ch’è memoria e fatica
quella strada dove fare nicchia tutt’il giorno
le mamme ancora belle
che ci chiamano forte
e noi non possiamo più stare
fuori ch’è già sera
i padri che tornano dai campi e dall’officine
a tenerci per la mano
amici, che il tempo ha cancellato.