Codrin Lupei
ECCO IL PRESAGIO
Ecco il presagio, il nero presagio,
a parlarmi in silenzio di dolori da soffrire
più dolenti di tutti i dolori già sofferti.
Il dolore, forse, di non sentire dolore mai più.
Non solo i dolori della carne. Non solo.
Né saranno dolori maggiori, estenuanti.
Sono dolori della mia anima che bela tremante.
Dolori, che prima di dolore, mi dolgono già qua e ora.
Di cosa in questa vita posso ancora dolermi?
Non mi fanno già male tutti i miei dolori?
E la ruota del dolore, per caso, non si fermerà un giorno?
Per quale uomo vivo essa, stanca, si è fermata?
Questo timore presago che mi assale
sarà di perdere l’ultimo, estremo bene che ho.
La vita annidata nel mio corpo,
con il prodigio di godere e di soffrire.
Cos’è che temo, io che niente temo?
La solitudine forse, di un’eternità futile e inutile?
Ma che! Ciò che mi annienta è il terrore
di non essere più, di non stare mai più qua.
Tutti voi a vivere, figli di puttana. Solo io no.
Darcy Ribeiro