Cammino, cammino per strade
e sento i rumori del buio prendermi
come agguati di un ombra su di me
e sento i passi di un breve rincorrermi.
Sento silenzi di suoni liberi
accarezzarmi accanto, quasi scuotermi
in pieno sonno la mia anima si libra
come una nuvola sul cielo vibra
da strani suoni, cospicue illazioni
di strati monotoni, su fasi cosmici.
Fu un ora tardiva la mia prima salita
verso altopiani dove il mondo appare dentro un sonno
e le nebbie d’inverno somigliano all’autunno
di varie apparenze, distanti giacenze di
vite appartenute a sconosciute esistenze
dirette da una mano verso un vento lontano.
Da questo altopiano io guardo il declino
di una civiltà in pendenza di vita morente
esistente senza emozione che pretende
di essere vivo col cuore di un altro.