Monique Leone
INFANZIA
Colmo di frutti il sambuco; tranquilla abitava l’infanzia
in azzurra cavità. Sul sentiero scomparso,
dove bruna ora sibila l’erba selvatica,
meditano i taciti rami; il fruscio delle foglie
simile a quando l’acqua azzurra risuona tra le rocce.
Dolce è il lamento del merlo. Un pastore
segue in silenzio il sole, che rotola dal colle d’autunno.
Un attimo azzurro è solo più anima.
Al margine del bosco si mostra un timido animale e in pace riposano a valle le vecchie campane e le borgate nelle tenebre.
Più devoto tu riconosci il senso degli anni oscuri,
frescura e autunno in stanze solitarie;
e nella sacra azzurrità squillano ancora passi luminosi.
Piano, scricchiola una finestra aperta; alle lacrime
muove la vista del cimitero decrepito sulla collina,
ricordo di leggende narrate; ma talora l’anima si rischiara quando pensa a liete creature,
giorni primaverili d’oro antico.
Georg Trackl