Estati ioniche
Il caldo vento di scirocco
filigranava la pelle di prezioso metallo
Dalla collina il mondo ci appariva
persino magnanimo.
Come sempre aspettavamo la nave
carica di novelli Don Chisciotte.
Da anni perpetuavamo questo rito
con sudore a affetto.
Lì, a Milano, a quattro passi dallo stadio,
saremmo stati infastiditi dalle chiassose
orde dei fan di Vasco o di Madonna.
Qui ogni cosa ci appariva irreale.
Solo la crespa chioma dei nostri
ulivi secolari ci rimproverava la
vocazione alla latitanza.
Eppure quanta fedeltà segreta
c’era nelle nostre estati con i muratori
ad impastare cemento e scavare
terra più dura della roccia!
Nelle splendide notti ioniche,
quando la fauna notturna vaga
tra pizzerie e discoteche, noi
piantonavamo la luna e dal terrazzo
di casa aspettavamo pazienti la nave
carica di menestrelli e novelli Don Chisciotte.